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18/10/12

Cardi alla Toscana

Cardi alla Toscana
 
Portata: Contorno

Ricetta di: Manuela Dolfi

Ingredienti:
  • 700 gr cardi
  • 150 gr burro
  • 4 cucchiai formaggio grana grattugiato
  • 1 mestolo brodo
  • 6 cucchiai pangrattato
  • 1 cipolla
  • 2 limoni
  • 1 pizzico cannella
  • sale

Preparazione:

Disponi i cardi tagliati a pezzi di 6 cm., in una terrina contenente acqua acidulata con il succo di un limone. Metti in una pentola di terracotta dell'acqua, ponila sul fuoco e quando comincerà a bollire, salala. Versa il succo del mezzo limone rimasto e la farina, mescolando perchè quest' ultima non faccia grumi. Unisci la verdura a falla lessare. Quando sarà diventata tenera, scolala e lasciala raffreddare. Mondala da eventuali parti fibrose rimaste e falla asciugare sopra un canovaccio. Fai scaldare il brodo in un piccolo tegame. Taglia la cipolla a fette sottili e falla rosolare leggermente con 50 g di burro in un tegame, a fiamma bassa. Unisci i cardi e falli cuocere a fuoco lento per 15 minuti, versando ogni tanto un po' di brodo. Cospargili di 1 cucchiaio di grana e di cannella. Toglili dal fuoco, scolali e passali nel pangrattato. In una casseruola metti 80 g di burro e fai friggere i cardi impanati. Quando saranno coloriti, sistemali in una teglia o in un piatto da forno, formando degli strati e cospargendoli di pezzettini di burro rimasto e di grana grattugiato (2 cucchiai). L'ultimo strato lo spolverizzerai con l'ultimo grana rimasto. A piacere puoi aggiungere una maciata di prezzemolo tritato. Metti nel forno preriscaldato per una ventina di minuti circa.

Nota di Manuela: I cardi vengono chiamati in Toscana "gobbi". Il nome deriva dal fatto che vengono cresciuti con una legatura, che appunto li ingobbisce, senza prendere molta luce riamangono bianchi il più possibile al loro interno.
In Toscana si chiama gobbo, in Veneto cardo, a Nizza Monferrato cardo-gobbo (ed è il più famoso). Il suo nome scientifico è Cinara cardunculus, la sua forma è simile a quella del sedano, ma appartiene alla famiglia dei cardi selvatici, come il carciofo. Dritto o gobbo, cotto o crudo, ripieno o fritto è sicuramente un ortaggio invernale da rivalutare.


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