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28/12/11

Spaghetti belliniani alla catanese

Portata: Primo piatto

Collezione: Ricette da leggere

Difficoltà: Facile
Spaghetti belliniani alla catanese

Ingredienti per 4 persone:
  • 320 gr spaghetti
  • 2 melanzane lunghe
  • 1/2 cucchiaino basilico tritato
  • 50 gr ricotta stagionata e grattugiata
  • 50 gr olio extra vergine d’oliva
  • 1 spichio aglio
  • 300 gr pomodori maturi
  • olio per friggere q.b.
  • sale q.b.
  • pepe nero q.b.
Preparazione:
  1. Lavare e tagliare a fette sottili le melanzane, disporle su di un’asse, cospargerle di sale e lasciarle spurgare per circa un’ora.
  2. Lavare e asciugare i pomodori, privarli dei semi e ridurli a tocchetti.
  3. Porre sul fuoco un tegame con l’olio e lo spicchio d’aglio schiacciato; non appena l’aglio comincerà a colorire, unire i pomodori con il basilico, salare e pepare.
  4. Cuocere a fuoco basso per quindici minuti circa.
  5. Sciacquare le fette di melanzane sotto l’acqua corrente, asciugarle e friggerle in una padella
    con abbondante olio ben caldo.
  6. In una grossa pentola portare a bollore abbondante acqua salata e versare gli spaghetti.
  7. Quando le melanzane saranno cotte e croccanti, scolarle, passarle nella carta assorbente.
  8. Scolare gli spaghetti al dente, raccoglierli in un piatto di portata, condirli con il sugo di pomodori e con le melanzane fritte.
  9. Cospargere con la ricotta grattugiata, mescolare e servire immediatamente.
Nota:

OROVESO

Ite sul colle, o Druidi,
Ite a spar ne' cieli
Quando il suo disco argenteo
La nuova Luna sveli!
Ed il primier sorriso
Del virginal suo viso
Tre volte annunzi il mistico
Bronzo sacerdotal!


Vincenzo Bellini, Norma [1801-1835]


Con queste parole si apre il primo atto della Norma: l’opera, scritta su testi del librettista Romani e tratta da una tragedia di Soumet, fu rappresentata per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano il 26 dicembre 1831. Nella Gallia dominata dai Romani, Norma, sacerdotessa dei Druidi, è divenuta l’amante segreta del proconsole Pollione. Ma Pollione si innamora della giovane sacerdotessa Adalgisa e tenta di rapirla: scoperto il fatto, la legge vuole che il proconsole sia ucciso. Norma sceglie di accusare se stessa e di morire col proprio uomo. Drammaticità e classicità sono gli ingredienti principali di quest’opera: a Catania il nome di Bellini, e in particolare di Norma, sono sinonimo di grandioso e perfetto. Si racconta che un giorno Nino Martoglio, commediografo siciliano, davanti ad un piatto di spaghetti condito con melanzane fritte, pomodoro, ricotta e basilico esclamò: “ma questa è Norma!”. Di qui, secondo la tradizione, il nome del piatto. Sicuramente gli spaghetti alla Norma sono di origine catanese - come testimoniano gli ingredienti fondamentali della ricetta - ed altrettanto sicuramente il nome del piatto è una dedica della città al Maestro.

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