Cerca nel blog

05/12/11

Torta "satyricon" al formaggio

Portata: antipasto Intermezzo, Finger food o Merenda
Torta "satyricon" al formaggio

Ricetta originale

Vegetariano

Ingredienti per 4 persone

Per la pasta brisée:
  • farina 00 g 125
  • burro morbido g 70
  • acqua fredda g 30
  • sale fino g 3
Per il ripieno:
  • 2 porri
  • 40 gr olio extra vergine d’oliva
  • 80 gr gruviera
  • 40 gr parmigiano grattugiato
Per la royale:
  • 2 uova
  • 1 dl latte
  • 1 dl panna
  • noce moscata
  • sale
  • pepe bianco
Preparazione:

Lavorare per pochi minuti con la punta delle dita la farina con il burro. Aggiungere l’acqua ed il sale. Lavorare la pasta rapidamente rendendola liscia ed omogenea. Far riposare in luogo fresco per circa un’ora. Pulire e affettare i porri. Brasare i porri con poco olio, acqua, sale e pepe sino a renderli ben morbidi. Salare e pepare.
Tagliare a cubetti il gruviera. Sbattere le uova con il latte e la panna; condire con sale, pepe e noce moscata. Stendere sottilmente la pasta brisée e foderare una piccola tortiera. Farcire con le verdure ed i formaggi. Riempire la tortiera con la royale. Cuocere la quiche in forno a 180° per 30 minuti circa. Lasciare intiepidire. Sformare. Servire.


Nota:

"Come secondo c’era una torta fredda al formaggio accompagnata da un eccellente vino di Spagna versato su miele caldo. …Intorno c’erano ceci e lupini, noci a volontà e una mela per ciascuno."

[Petronio, Satyricon, 66]

L’episodio più famoso nel Satyricon di Petronio, romanzo satirico latino del I secolo d.C., è certamente la cosiddetta Cena di Trimalcione: il ricchissimo liberto offre un banchetto sontuoso e spettacolare in cui le elaboratissime pietanze si alternano a momenti di conversazione. La cena si apre con un antipasto: olive, salsicce su una graticola d’argento sotto la quale prugne e chicchi di melagrana imitano la brace; inoltre finte uova dal guscio di pasta contenente un beccafico immerso in un tuorlo pepato. Viene poi servito un vassoio contenente cibi ispirati ai dodici segni zodiacali che nasconde un altro piatto con una lepre con le ali raffigurante Pegaso, pollame, pancetta e statuette che versano salsa piccante. Si prosegue con un cinghiale alle cui zanne sono appesi due panieri di datteri, contornato da piccoli porcellini di pasta dura: il cinghiale viene tagliato, e dal suo ventre si leva in volo uno stormo di tordi. Fanno quindi il loro ingresso tre maiali vivi: sta ai convitati la scelta di quale dei tre dovrà essere imbandito. Il maiale prescelto viene poi servito farcito con salsicce e sanguinacci caldi, suscitando applausi per il cuoco. E non è tutto: non manca un vitello lesso, tagliato a colpi di spada da un servo travestito da guerriero. Seguono torte farcite di zafferano accompagnate da frutta di ogni sorta, galline ingrassate e uova d’anatra. A questo punto del banchetto entra in scena Abinna, un nuovo commensale, reduce da un’altra cena: anche questa, racconta, era composta di diverse portate, tra cui la torta fredda al formaggio. Ovviamente la cucina di tutti i giorni nell’antica Roma non aveva molto a che fare con queste portate, descritte per irridere alle manie di grandezza dei nuovi ricchi.

Satyricon, il libro