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20/01/12

Le quaglie nel nido secondo Babette

Le quaglie nel nido secondo Babette

Portata: Secondo piatto

Collezione: Ricette da leggere
Le quaglie nel nido secondo Babette

Difficoltà: Medio/Facile

Ingredienti per 6 persone:
  • 600 gr pasta sfoglia
  • 6 quaglie grosse
  • 250 gr vitello
  • 100 gr salsiccia [luganega]
  • 180 gr foie gras d’oca
  • 25 gr tartufo nero
  • 2 fette pan carrè
  • 1 Uovo
  • 3 Scalogni
  • 150 ml Madera o Porto
  • fondo bruno di quaglie q.b.
  • 100 gr burro
  • 1 spicchio aglio
  • 1 rametto rosmarino
  • 50 gr burro chiarificato
  • 50 gr prezzemolo
Preparazione:
  1. Stendere la pasta sfoglia a 3 mm. di spessore e formare 6 vol-au-vent ovali e grossi.
  2. Spennellare d’uovo e cuocere per 12/15 minuti a 220°.
  3. Disossare le quaglie tenendole intere. Tritare il vitello, la salsiccia il pan carrè messo a bagno nel latte e mezzo scalogno.
  4. Tagliare lo scalogno rimanente e fare una riduzione col Porto fino ad ottenere 1/3 del volume.
  5. Finire la farcia amalgamando col prezzemolo tritato e aggiustare di sale.
  6. In ogni quaglia introdurre poi la farcia, un bastoncino di foie gras e una lamina di tartufo.
  7. Cucire le quaglie, bardare di lardo e cuocere per 30 minuti circa a 200° in forno col burro chiarificato aromatizzato con l’aglio in camicia e il rosmarino.
  8. Preparare la salsa con la riduzione filtrata e il fondo di quaglia.
  9. Emulsionare a caldo col burro fresco al momento dell’utilizzo.
  10. La quaglia verrà servita nel vol-au-vent, accompagnata dalla salsa.
Nota

Titolo: Il pranzo di Babette (Babettes gaestebud)
Regista: Gabriel Axel
Anno: 1987
Nazione: Danimarca
Durata: 102'
Cast: Stéphane Audran, Jarl Kulle, Bodil Kjer, Brigitte Federspiel, Bentt Rothe, Jean-Philippe Lafont, Bibi Andersson



Il senso del destino, le responsabilità individuali; il contrasto tra le scelte dell’uomo e il capriccio della sorte; il rapporto tra l’uomo e Dio, tra la realtà multiforme e l’unità della fede; i desideri del corpo opposti a quelli dello spirito, la fame dell’anima che si accosta all’appetito del palato; malinconia e stupore, frugalità e magnificenza, sorpresa e abitudine; la piccola comunità opposta - e circondata - al mondo esterno; destini che per un attimo si intrecciano per poi allontanarsi. La profuga Babette Hersan, cuoca francese, viene accolta da due anziane sorelle norvegesi; le due signorine, donne pie e profondamente religiose, saranno ricompensate per aver aperto la loro casa a chi aveva bisogno. Molti anni dopo, infatti, Babette investe una grossa somma vinta alla lotteria nell’allestimento di un pranzo, un autentico banchetto francese, per ringraziare le due sorelle. Zuppa di tartaruga, blinis Demidoff, cailles en sarcophage, vini squisiti: il pranzo offerto da Babette non è solo delizioso e sontuoso per abbondanza e varietà, ma è anche un capolavoro di bellezza, e le immagini del film rendono giustizia alle capacità della cuoca. Il gioco degli eccessi si stempera nelle atmosfere delicate di una fiaba nordica. L’adattamento cinematografico del racconto di Isak Dinesen [pseudonimo di Karen Blixen] è considerato un classico non solo per le tematiche trattate, per il garbo con cui sono affrontate o per la bellezza delle immagini: la forza del film è anche nel lasciare lo spettatore affamato e desideroso di provare i manicaretti di Babette, tutti frutto di un amore quasi maniacale per l’alta cucina francese.

1 commento:

  1. Un film che guarderei volentieri, potremmo farlo............ che ne dici?

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