Pane della provvidenza al farro |
Per la biga:
- 300 gr farina
- 10 gr lievito
- 150 gr acqua
Per l’impasto:
- 300 gr farina
- 400 gr farina di farro
- 420 gr acqua
- 22 gr sale
- 20 gr lievito
- 10 gr zucchero
- Impastare con cura tutti gli ingredienti per la biga. Porre in una ciotola l’impasto e lasciarlo riposare per 12/15 ore.
- Impastare la biga e gli altri ingredienti, tranne il sale che verrà aggiunto a metà impasto.
- Lasciar riposare l’impasto 45/50 minuti. Dopo 20 minuti riprendere l’impasto e lasciar riposare per altri 20/25 minuti.
- Spezzare del peso desiderato. Avvolgere la pezzatura e lasciar riposare per 20 minuti, su tavole infarinate con farina di farro.
- Lasciare lievitare per circa 50 minuti, coperto, su teglia.
- Infornare con vapore a 220°.
- Oopo 10 minuti abbassare la temperatura a 200° e continuare la cottura per altri 10 minuti.
Nota:
"Ecco se c'è il pane! - gridarono cento voci insieme…. - Giù quella gerla, - si grida intanto. Molte mani l'afferrano a un tempo: è in terra; si butta per aria il canovaccio che la copre: una tepida fragranza si diffonde all'intorno. - Siam cristiani anche noi: dobbiamo mangiar pane anche noi, - dice il primo; prende un pan tondo, l'alza, facendolo vedere alla folla, l'addenta: mani alla gerla, pani per aria."
A. Manzoni, I Promessi Sposi, XII-XIII
Nel mondo occidentale il pane è l’elemento essenziale della vita e della civiltà: base dell’alimentazione, a volte unico sostentamento per la povera gente, nella storia ha assunto valore assoluto, caricandosi di significati. Pane simbolo di vita, del lavoro dell’uomo, segno di pace e condivisione, sinonimo di abbondanza; se il pane viene a mancare, la società va in frantumi. Manzoni dipinge la rivolta popolare scatenata dalla fame unita alla consapevolezza che il pane ci fosse per le mense dei ricchi. Fa da sfondo la Milano del ‘600, affamata e infuriata, così grande e affascinante da trascinare Renzo lontano della sua strada. Il giovane partecipa all’assalto ai forni, prima da spettatore, poi da protagonista. A sera, stanco e frastornato, Renzo troverà un letto e un piatto di stufato, in una locanda: "Sarete servito, - disse l'oste a Renzo; e al garzone: - servite questo forestiero -.E s'avviò verso il cammino. - Ma... - riprese poi, tornando verso Renzo: - ma pane, non ce n'ho in questa giornata. - Al pane, - disse Renzo, ad alta voce e ridendo, - ci ha pensato la Provvidenza - E tirato fuori il terzo e ultimo di que' pani raccolti sotto la croce di san Dionigi, l'alzò per aria, gridando: - ecco il pane della Provvidenza! Ma, - soggiunse subito Renzo, - non vorrei che lor signori pensassero a male. Non è ch'io l'abbia, come si suol dire, sgraffignato. L'ho trovato in terra; e se potessi trovare anche il padrone, son pronto a pagarglielo." L’ennesima riprova della semplicità e dell’ingenuità del giovane uomo, poco avvezzo alla violenza del mondo.
Un pane povero ma dal grande valore nutritivo, infatti il farro è ricco di fosforo, potassio e magnesio, oltre a contenere vitamina A, B2 e B3. Le nozioni che riporti del Manzoni, lo rendono ancor più nutriente e gradevole.
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